di Salvatore Renna
I più recenti rapporti di Caritas Italiana e dei principali organismi attivi su tematiche demografiche e sociali evidenziano in modo concorde un ulteriore incremento dei poveri assoluti nel nostro paese, quasi 6 milioni di persone, il 9,8% della popolazione (dato ai massimi storici) e, assieme, delle famiglie in grande difficoltà, oltre 2 milioni di nuclei.
Considerato che, in aggiunta, più di 13 milioni di persone sono a rischio povertà ed esclusione sociale, non sorprende come il numero di minori in condizioni di indigenza sfiori ormai la cifra gigantesca di 4 milioni circa di individui, che è “assoluta” per quasi 1,5 milioni di loro.
Posti tali scenari di povertà, è facile comprendere le ragioni per le quali – nell’ambito della sua azione generale – la Caritas diocesana di Lecce dedichi una cura ed un’attenzione particolari alle fasce più deboli di infanzia, adolescenza e giovanili, per le quali – come riflette Caritas Italiana – è facilmente ipotizzabile “la compromissione del proprio futuro, essendo costrette a rinunciare a tante opportunità di crescita, di salute, di integrazione sociale”.
E tra le nuove manifestazioni della povertà per i minori su cui da anni anche Caritas Italiana pone particolare accento, vi è dunque quella educativa, riguardante i bambini ed i ragazzi che, a causa principalmente della situazione di difficoltà economica in cui versa la famiglia di appartenenza, non hanno la possibilità di avere accesso ad un percorso educativo e didattico di qualità, così come ad attività culturali e ricreative (es. sport, teatro, musei, ecc.), che ne sono un corollario, con grave pregiudizio alle proprie prospettive esistenziali e il maggior rischio della dispersione scolastica.
Ecco dunque che, anche allo scopo di colmare il gap di opportunità di conoscenze ed istruzione tra loro ed i coetanei provenienti da famiglie agiate e così concorrere alla piena attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, la Caritas di Lecce ha avviato nel 2022 tramite la propria Fondazione un progetto in materia di “Povertà educative e di contrasto al rischio di abbandono scolastico”, che – proprio in questi giorni, in concomitanza con il nuovo anno scolastico – inizia la sua 3° edizione presso gli istituti scolastici della città, “Alighieri Diaz” e “Stomeo Zimbalo”.
Il progetto prevede principalmente l’erogazione di laboratori didattici pomeridiani della durata di 3 ore, i quali – condotti da educatori specializzati in pedagogia e processi formativi – coinvolgono circa 70 bambini e ragazzi di primaria e secondaria, che – a differenza delle precedenti edizioni – da quest’anno provengono da situazioni di disagio non solo economico, ma anche culturale, sociale, familiare o, in generale, hanno specifico bisogno di un sostegno didattico-educativo.
Oltre ad alcune ore quotidiane di aiuto compiti, i laboratori hanno per oggetto l’offerta di una serie di “materie” funzionali al raggiungimento dell’obiettivo progettuale principale di trasmettere ai partecipanti l’amore per lo studio e l’approfondimento culturale e scientifico, quale leva per sottrarsi ed interrompere il ciclo vizioso della marginalizzazione sociale ed economica, che – normalmente – si perpetua da una generazione all’altra, la cosiddetta “povertà ereditaria”.
Allo stesso modo, tenuto conto della alta, crescente percentuale di alunni immigrati nelle classi, occorre considerare massimamente anche il contributo formidabile proveniente da tale tipologia di progetti ai processi di integrazione dei bambini e dei ragazzi coinvolti, oltrechè – in generale – a farne cittadini migliori per la società di domani.
Il progetto prevede inoltre lo svolgimento di attività ed iniziative, anche a beneficio dei genitori, che – come noto, nell’ambito di queste tematiche – sono una delle principali criticità, verso i quali – pertanto – sono essenziali opere di sensibilizzazione e coinvolgimento.
L’obiettivo di Fondazione Caritas diocesana Lecce è di essere un soggetto protagonista della “comunità educante” e, pertanto, posto che la realizzazione delle piene potenzialità dei minorenni è “un bene comune”, di cui tutti sono responsabili, il progetto è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università del Salento; la dirigenza degli istituti scolatici coinvolti; il sostegno finanziario della Cei e della Fondazione Francesca Massa, nonché la stretta vicinanza e costante attenzione della presidenza del Tribunale per i minorenni di Lecce e dei servizi sociali del comune di Lecce.
* Responsabile del Progetto – Fondazione Caritas diocesana Lecce