di Paolo Longo
Nell’ambito delle attività progettuali previste in materia di “Povertà educative e di contrasto al rischio di dispersione scolastica”, la Fondazione Caritas diocesana Lecce ha organizzato nei giorni scorsi un convegno dal titolo “Il talento è nella relazione: percorsi pedagogici e legislativi nella crescita delle comunità educante”, svoltosi a Lecce nell’aula conferenze del rettorato dell’Università del Salento.
Il progetto, denominato “Laboratorio dei talenti: officine didattiche”, fu avviato nel 2022 dalla Fondazione Caritas diocesana Lecce in qualità di project manager e principale soggetto finanziatore, assieme agli istituti scolastici “Stomeo Zimbalo” ed “Alighieri Diaz” di Lecce, in collaborazione con il Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università del Salento, con il sostegno finanziario della Fondazione Francesca Massa e, successivamente, anche di Caritas Italiana, grazie a fondi Cei provenienti dall’8×1000.
Dopo i saluti istituzionali e la visione di un video (CLICCA QUI), realizzato per riproporre in sintesi l’edizione 2023/2024 del progetto, Salvatore Renna, di Fondazione Caritas diocesana Lecce, nonché responsabile progettuale, ha moderato gli interventi dei relatori, tra i quali Bombina Santella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Lecce, che si è soffermata sugli aspetti salienti della grande riforma della giustizia minorile (cd Legge Cartabia), che, a partire da ottobre 2024, attraverso accorpamenti territoriali, condurrà alla nascita del nuovo “per le persone, per i minorenni e per le famiglie”; Donatella Turri, membro dell’equipe di direzione di Caritas italiana, in cui, tra l’altro, si occupa di povertà educativa e dispersione scolastica, che ha esposto le modalità con cui Caritas italiana opera sul territorio nazionale per affrontare le povertà e, dunque, come si possono avviare efficaci azioni di contrasto della povertà educativa attraverso l’alleanza di studenti, famiglie, scuole, territorio e terzo settore; Paola Calò, responsabile del Centro di salute mentale presso la Asl di Lecce, che ha parlato del disagio giovanile, con particolare focus sull’aumento di attacchi di panico, ansia tra i ragazzi, a tal proposito evidenziando la scarsa utilità dei sistemi di riferimento a cui rivolgersi, considerati poco utili perché molto spesso si dà maggiore importanza alla volontà dei genitori che all’ascolto del ragazzo in sé; Ezio Del Gottardo, docente dell’Università del Salento, che si è focalizzato sul termine talento, che – a suo dire – non è insito in noi, ma si costruisce e si esprime in un contesto stimolante attraverso la relazione, così come esattamente fatto nei laboratori; Elisabetta Tundo, dirigente dell’istituto “Stomeo Zimbalo” di Lecce, che ha evidenziato la buona riuscita del progetto, che ha ottenuto grandi risultati e un alto grado di soddisfazione sia da parte delle famiglie che dei ragazzi, che hanno partecipato con interesse. I lavori si sono chiusi con le conclusioni del direttore della Caritas diocesana di Lecce, mons. Nicola Macculi.
Sono intervenuti altresì gli educatori e le educatrici, i veri protagonisti del progetto: Roberta Attanasi, Marta Merola, Alessandra Caso, Elvira Merenda, Beatrice Romano, Marco Urso e Matteo Minerva, che hanno condotto i laboratori didattico/educativi della durata di 3 ore ciascuno, che, con cadenza quotidiana, si sono svolti a beneficio di 70 alunni circa di scuola primaria e secondaria. Essi hanno espresso la gioia e la gratitudine, ma soprattutto “la bellezza di poter cogliere quei semplici, ma significativi cambiamenti di apertura e di crescita sia di educatori ed educatrici che dei bambini”, come affermato da Gabriella Vantaggiato, a supporto degli educatori, in forza allo staff di direzione della Caritas diocesana.
tratto da Porta Lecce