Caritas Diocesana di Lecce ha aderito come partner locale al progetto “University Corridors for Refugees” (Uni-co-re) promosso da UNHCR, insieme ad altri partner locali come Unisalento e Fondazione Emmanuel.
Il progetto, giunto alla sua terza edizione, a livello nazionale coinvolge diverse università e Caritas diocesane italiane con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese e Gandhi Charity, offrendo a 43 rifugiati residenti in Etiopia l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi. Gli studenti saranno selezionati sulla base del merito e della motivazione attraverso un apposito bando pubblico.
Per la città di Lecce, il bando è stato pubblicato da UniSalento e assegnerà un posto per frequentare uno dei corsi di laurea magistrale della durata di due anni: “Coastal and marine biology and ecology” (in inglese), “Computer engineering” (in inglese), “Digital humanities” (in inglese), “Euro-Mediterranean migration policies and governance”, “Management engineering” (in inglese).
Una volta giunto in Italia lo studente verrà iscritto presso la facoltà scelta e, dove possibile, verrà ospitato negli alloggi/studentati universitari. L’Università del Salento è la titolare del progetto e si occuperà dell’inserimento del beneficiario nel contesto universitario e nel percorso di studi sostenendo i costi di vitto, alloggio e borsa di studio per lo studente.
LIVELLO TERRITORIALE
Caritas Diocesana e le azioni sul territorio
La Caritas diocesana di Lecce, da settembre, avrà l’importante ruolo di sostenere l’inserimento sociale dello studente beneficiario del progetto, attraverso l’individuazione di un operatore diocesano e di famiglie tutor che rappresentano figure chiave per l’accompagnamento dei beneficiari nel percorso d’integrazione ma anche di supporto: psico-sociale, nelle procedure burocratiche e sanitarie .
“E’ un’occasione importante – afferma il direttore di Caritas Diocesana Lecce, Don Nicola Macculi – non solo per il/la giovane studente/ssa, ma anche per noi, per poter offrire insieme ad altri partner, l’aiuto necessario al fine di creare quel clima di accoglienza e di integrazione per generare un futuro migliore. Lavoreremo tenendo presente la persona, la sua provenienza, che sicuramente porterà per noi una ricchezza culturale.”