Emergenza terremoto in Turchia e Siria

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e le Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7.  Oltre 17mila i morti accertati, ancora migliaia le persone intrappolate sotto le macerie. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua, e per le rigide condizioni climatiche.

«Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti – ha detto nell’Udienza generale di mercoledì 8 febbraio, papa Francesco -. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga».

Facendo proprio l’appello di Papa Francesco, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha rinnovato “profonda partecipazione alle sofferenze e ai problemi delle popolazioni di Turchia e Siria provate dal terremoto. Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la CEI ha disposto un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell’8xmille per iniziative di carità di rilievo nazionale. Tale somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali”.

Indetta una Colletta nazionale per domenica 26 marzo (V di Quaresima)

La Presidenza della CEI ha deciso inoltre di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima) come  “segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite. Le offerte raccolte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile 2023”.

“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, ha affermato all’indomani del sisma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Come donare

Tramite Conto Corrente Bancario intestato a:

Caritas Diocesana Lecce

Iban: IT35G0103016002000060471391

Causale: “Terremoto Turchia-Siria 2023”

Quanto raccolto sarà devoluto, attraverso Caritas Diocesana Lecce, a Caritas italiana, impegnata nei soccorsi insieme a numerose altre agenzie umanitarie che operano a livello internazionale.

Entrambe le Caritas nazionali hanno espressamente richiesto di non inviare beni dall’estero. Pertanto, Caritas non organizza raccolte ed invii di generi di prima necessità, perché non sarà possibile inviare nulla in questo momento dall’Italia.

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