Il 18 Luglio 2020 mattina un gesto di generosità molto significativo da parte del Corpo della Guardia di Finanza nei confronti della Caritas diocesana.
Presso l’Emporio Caritas di via Adua, a Porta Napoli alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia, del direttore don Nicola Macculi, di Padre Tommaso Chirizzi cappellano militare presso il Comando regionale Puglia della Guardia di finanza e del Ten. Col. Giuseppe Carrozzo, salentino, nativo di Castro, in servizio presso il Comando provinciale di Lecce delle Fiamme Gialle, in seguito al sequestro e alla “confisca di una ingente quantità di merce contraffatta” – è avvenuta lo cerimonia di consegna alla Caritas di Lecce di una donazione reale e simbolica allo stesso tempo, sotto gli occhi indiscreti di alcuni passanti: circa 1600 paia di scarpe sequestrate andranno ai piedi dei poveri.
L’arcivescovo Michele Seccia ha fin da subito sottolineato l’efficacia simbolica del gesto: “un altro esempio di come da un’azione sbagliata, da un reato in questo caso – il commercio di merce contraffatta – possa nascere il fiore della carità e dell’aiuto verso che vive nel disaggio e non può permettersi nemmeno un paio di scarpe nuove, è il caso di dire”. “Con un’azione di generosa solidarietà da parte della Guardia di Finanza – ha concluso Seccia -, che come pastore di questa Chiesa locale sento il dovere di ringraziare, proviamo a trasformare il male in bene”,
“La Caritas Diocesana – ha affermato don Nicola Macculi – provvederà a breve alla distribuzione dei beni sequestrati, ai poveri e alle famiglie bisognose dimoranti sul territorio leccese”.
“L’iniziativa, dall’elevato valore etico e sociale – spiega infine Padre Tommaso Chirizzi – ricorda che la povertà rimane un’emergenza per tante persone che hanno visto perdersi un lavoro e la loro dignità. Oggi (ieri per chi legge ndr) si compie un esempio di come il connubio tra giustizia, legalità e carità siano l’una il prolungamento dell’altra: il lavoro instancabile delle Fiamme Gialle molto spesso si trasforma in attenzione e premura verso i più deboli”.